Villa di Geggiano: capolavoro settecentesco in provincia di Siena

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Oggi vi portiamo in Toscana a visitare virtualmente una sontuosa villa ubicata in località Geggiano, nel comune di Castelnuovo Berardenga, tra i pittoreschi colli senesi. Il complesso, proprietà della famiglia Bianchi Bandinelli fin dal XVI secolo, è costituito da villa, cappella e un sontuoso giardino con teatro. L’impianto è trecentesco, ma l’edificio attuale conserva perfettamente la ristrutturazione avvenuta nel Settecento. La villa è a dir poco ricca di fascino: non è sicuramente un caso se le sue stanze e gli esterni villa hanno fatto da set alcune scene del film Io ballo da sola di Bernardo Bertolucci (1996).

La villa di Geggiano si sviluppa su tre piani, a cui si aggiunge un attico centrale che si eleva per un altro piano. Sul fianco destro dell’edificio è addossato un corpo che contiene la cappella della Madonna del Rosario. La facciata della villa presenta linee semplici e guarda verso il giardino, al centro del quale si apre un portone sormontato da un balcone.

Il prezioso arredamento degli interni risale al Settecentesco, ed è caratterizzato da un gran numero di affreschi (dipinti a tempere con scene delle stagioni del tirolese Moder) e numerosi ritratti di membri della famiglia e amici. Lo stile degli arredi è cosmopolita: tappezzerie francesi, mobili in stile rustico veneziano, panni con cineserie e altri oggetti di sapore esotico. Gli ambienti privati della villa di Geggiano sono un percorso quasi filologico tra gli arredi e le decorazioni del XVIII secolo. Particolarmente suggestiva la camera da al primo piano nel cui letto a baldacchino dormì il poeta e tragediografo Vittorio Alfieri quando fu ospite della villa in quanto ottimo amico di famiglia.

Stupefacente il parco, con un lungo viale alberato di cipressi e lecci. Il giardino è suddiviso in due zone: quella davanti alla villa (detta “il Piazzone”) e l’orto-giardino (“il Pomario”). Il piazzone è strutturato con grandi aiuole coltivate a prato orlate da basse siepi di bosso. Nella parte sud si trova il “Teatro di verzura”, decisamente l’oggetto architettonico più interessante del giardino, anch’esso risalente al Settecento, Il teatro è leggermente sopraelevato e circondato da alte siepi di alloro. Il proscenio è costituito da due arcate uguali sormontate da trionfali frontoni. In questo teatro l’Alfieri mise in scena alcune delle sue tragedie.

L’orto-giardino ha una pianta quadrata e include una peschiera in muratura di forma semicircolare; è organizzato secondo il tipo all’italiana, con aiuole di forma geometrica disposte attorno a un pozzo.


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