Visita al parco nazionale di Göreme in Cappadocia

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Göreme, Cappadocia, TurchiaIl paesaggio della Cappadocia (la regione che occupa la parte centrale e asiatica della Turchia) è unico nel suo genere e perché deriva da condizioni fisiche estreme: un suolo costituito da tufo di origine vulcanica, intensamente eroso dal vento e modellato dall’alternanza di inverni gelidi ed estati torride. Questa bizzarra geografia fatta di rocce a forma di funghi, colonne, pinnacoli (chiamati “camini delle fate” quando sono formati da un cono di tufo chiaro sormontato da un blocco di basalto) e piramidi è stata completata dall’azione dell’uomo che ha scavato nei secoli la roccia per ricavarne case, stalle, chiese e addirittura città sotterranee.

La porta d’ingresso della regione è la città di Nevsehir, dove si trovano la suggestiva Moschea Kursunlu, un bel mercato dedicato principalmente a tappeti kilim e ceramiche la fortezza del pittoresco agglomerato di Uchisar, tutto scavato nella roccia. Ma sull’altopiano di Nevsehir, nella zona compresa tra Gül?ehir, Nigde e Kayseri la meraviglia è ancora maggiore, davanti ai resti di oltre 3000 chiese chiese scavate nella pietra e ornate con pitture murali, per lo più risalenti all’epoca bizantina. È infatti qui che la popolazione cristiana delle province dell’Asia Minore cercò rifugio durante le persecuzioni da parte dei musulmani.

Siamo nel parco nazionale di Göreme, incluso nel patrimonio dell’UNESCO, che include sia i monumenti naturali costituiti dalle rocce, sia le opere scavate dall’uomo.

Le città sotterranee nella valle di Göreme nascondono infatte numerose chiese e cappelle scavate direttamente nella pietra per la maggior parte chiese con la volta a botte, con una sola navata rettangolare e un piccolo atrio/portico; in questi luoghi di culto si possono ammirare stupendi affreschi di indiscussa e incomparabile bellezza. I colori degli affreschi erano creati mescolando sostanze di origine vegetale o minerale con acqua e/o argilla.

Tra le chiese rupestri, la più nota è il monastero di Göreme, scavato tra il X e il XII secolo con colonne, altari e pitture murali. Assai notevole anche la chiesa di Santa Barbara, tutta decorata con affreschi nelle tonalità del rosso. Ma ci sono anche la Belli Kilise, ricavata in un pinnacolo; e Zelve, un villaggio troglodita in cui sono state scavate abitazioni di tre o quattro piani all’interno dei camini di fata, oltre a una moschea e una chiesa ortodossa. Nella vicina Mustafapasa si visita la chieesa rupestre di San Basilio, i cui affreschi risalgono al Settecento. Infine Kaymakli, una delle città sotterranee scavate per sfuggire alle persecuzioni: un labirinto di camere e cunicoli che scende addirittura per otto piani, fino a una profondità di 40 metri.


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