Capo Caccia e la Nurra, un angolo incantato di Sardegna

La parte nord ovest della Sardegna, corrispondente grosso modo alla provincia di Sassari, è una delle zone più belle ma forse meno note dell’isola. Abbiamo già scritto di Alghero in un nostro recente post e oggi vorremmo accompagnarvi nell’esplorazione della zona circostante la Barceloneta della Sardegna, una zona che prende il nome di Nurra.

Se siete amanti della storia non potrete tralasciare di visitare la necropoli preistorica di Anghelu Ruju e il sito archeologico nuragico di Palmavera. La necropoli si trova a nord di Alghero sulla strada per Porto Torres, è composto di 38 tombe scavate nell’arenaria e sono quasi tutte formate da planimetrie abbastanza complesse, alcune composte da numerosi vani.

Se si lascia Alghero in direzione di Capo Caccia, invece, ci si imbatterà nel sito nuragico di Palmavera, un insediamento abitato dal XV secolo a. C. fino all’VIII secolo d. C. Oggi si presenta come un agglomerato di pietre, ma un tempo era un vero e proprio villaggio fatto di capanne e costruzioni in roccia.

Costeggiando la strada in direzione di Capo Caccia si sfiora la Pineta di Mugoni, dove si trova una lunghissima e meravigliosa spiaggia, dalla quale si gode la vista dell’intera insenatura di Porto Conte.

Una volta rinfrescatisi nelle acque di Mugoni si prosegua verso nord fino a raggiungere Capo Caccia. Dai bastioni di Alghero la forma strana del promontorio pare essere un enorme tartaruga oppure il profilo di un uomo sdraiato a pancia in su, ma una volta giunti in cima a Capo Caccia, la prospettiva cambia, eccome. Sulla sommità del promontorio c’è un faro di proprietà militare, quindi una parte della penisola è interdetta, ma senz’altro la meta di ogni turista è la Grotta di Nettuno, raggiungibile dopo aver disceso la bellezza di 656 gradini scavati nella roccia a strapiombo sul mare. E’ una della grotte marine più belle del Mediterraneo e una visita guidata vale proprio la pena della fatica di scendere e salire i ripidi gradini.