I templi di Koyasan in Giappone – una visita
Di Nicoletta A.Chiunque visiti Osaka e voglia conoscere più da vicino le tradizioni filosofico-religiose giapponesi dovrebbe fare un viaggio di due ore e visitare Koyasan.
Sarà stupefacente la diversità tra la modernità frenetica delle città giapponesi e la solenne quiete di Koyasan, unanimemente considerata la culla dello Shingon (il buddhismo esoterico).
Si parte dalla stazione Namba di Osaka e si arriva a Gokurakubashi. Qui si sale la montagna (ben 900 metri di dislivello) con una ferrovia a cremagliera e infine si prende l’autobus (Okunoin) che conduce a Koyasan. Si arriva così su una sorta di montagna incantata, un luogo misterioso, totalmente isolato, anche perché spesso avvolto nella nebbia, dove regna il silenzio assoluto nonostante il flusso continuo di pellegrini e turisti.
Fondata nel IX secolo dal monaco Kobo Daishi, che combinò il buddhismo con l’animismo scintoista, Koyasan è il luogo più sacro della nazione, l’ultimo baluardo della tradizione giapponese – si tenga presente che il nipponico medio ormai considera i templi buddisti quasi solo come luoghi per cerimonie funebri.
In questa “cittadina” (4000 abitanti di cui 1000 monaci) ci sono più di cento templi e un fitto bosco di cedri secolari giganteschi che contiene oltre 200.000 tombe. E’ il cimitero di Okunoin, dove sono sepolti imperatori, signori feudali, samurai, soldati; sicuramente il luogo più suggestivo del complesso, per la forte spiritualità che emana, indotta anche dall’intenso profumo dei cedri e dell’incenso. Tra i monumenti del cimitero c’è anche un moderno razzo, ma pare che non sia niente di scandaloso in Giappone, dove i templi espongono tranquillamente anche scritte pubblicitarie.
Da visitare anche il mausoleo di Kobo Daishi, i 19 edifici del Garan (con il museo Reihokan dove si trovano migliaia di statuette del Buddha). Tutto intorno al Garan un enorme giardino roccioso, con una lunghissima fila di lanterne di pietra.
Una cinquantina di templi offrono anche alloggio ai turisti (questo tipo di tempio-ostello si chiama shukubo). L’ospitalità include la cena tradizionale e la possibilità di partecipare con i monaci alla cerimonia del mattino (intorno alle 6.00). Conviene assistervi, tanto ci si sveglia comunque al suono delle preghiere e dei canti liturgici. Le stanze sono ricoperte di tatami, sono dotate di televisione e bagno privato. Obbligatorio per gli ospiti indossare le classiche pantofole giapponesi, fornite all’arrivo. La cena, a base di tofu al sesamo, verdure e alghe in agrodolce, è alle 17.30. Del resto, alle 20.00 tutti i cancelli chiudono.
Un viaggio fuori dal tempo, caldamente raccomandato a chi ne ha la possibilità!
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