Alghero, un angolo di Catalogna in Sardegna

Di
Alghero

Alghero è probabilmente la meno sarda delle città sarde. Non sembri un gioco di parole; è storia: dal 1354, anno in cui cadde in mano di re Pietro il Cerimonioso di Aragona, Alghero, anzi l‘Alguer, è un piccolo angolo di Catalogna in terra sarda, tanto da meritarsi il titolo di Barceloneta. La lingua che si parla ad Alghero, infatti, non è il sardo classico, ma un vero e proprio dialetto catalano, sopravvissuto a secoli di storia.

Prima ancora che la Costa Smeralda, intesa come luogo eletto di lussuose e spensierate vacanze, venisse inventato, Alghero era già la meta estiva di numerosi ricchi “continentali”. Il vicino aeroporto di Fertilia collega Alghero all’Europa intera e, soprattutto, guarda caso, a Barcellona. Da qualche anno i voli diretti con Londra l’hanno resa la destinazione preferita di molti britannici, che, senza esitare, stanno comprando appartamenti e case in città.

Alghero è la città del corallo, delle aragoste e vi si produce un notevole Vermentino di Sardegna. Fino a pochi anni fa corallo e aragoste abbondavano e potevano anche essere considerati economici, mentre il Vermentino non era ancora il vino nobile che oggi conosciamo.

Ma L’Alguer è tante altre cose ancora. Ha un centro storico meravigliosamente conservato e i bastioni che ancora la proteggono dal mare verso sera diventano la meta preferita di turisti e cittadini: non solo bar e ristoranti a rendere piacevoli le serate estive, ma anche un panorama da innamorarsi, proteso verso Capo Caccia.

La città vecchia, fortemente ispirata dall’architettura catalana, è ricco di chiese palazzi e monumenti: da non perdere la Piazza Civica, ovvero la piazza medievale della città, la cattedrale di Santa Maria, del XVI secolo e la Chiesa della Misericordia, che custodisce il Cristo ligneo utilizzato nelle processioni popolari. Ma ad Alghero si ammirano anche il Forte della Maddalena, l’imponente Forre dello Sperone (una delle tante torri della città), il complesso monastico di San Francesco (chiesa e chiostro XIV-XVI secolo). Un notevole esempio di architettura gotico-catalana è il Palau Michin in Piazza del Vescovo, con le caratteristiche cornici a bilancia.

Le spiagge che una volta lambivano la città oggi sono poco accoglienti, ma basta uscire appena qualche chilometro dal centro abitato per raggiungere posti incantevoli come Le Bombarde, Lazzaretto o Pineta di Mugoni. Insomma, ci sono l’arte e la storia, buon vino e cibo delizioso (da provare assolutamente la paella alla algherese), un mare incantevole; cosa chiedere di più? I periodi migliori per fare una vacanza ad Alghero sono i mesi di giugno o di settembre.

4 commenti su “Alghero, un angolo di Catalogna in Sardegna”
  1. TuristadiMestiere ha detto:

    e chi l’avrebbe mai detto? Ignoravo assolutamente l’origine “spagnola” 😀 di Alghero. Del resto, la Sardegna è una meta che mi manca (a parte una sosta a Olbia brevissima!). Ottimi suggerimenti e visto che giugno volge al termine, sarà per settembre!


Commenta o partecipa alla discussione
Nome (obbligatorio)

E-mail (non verrà pubblicata) (obbligatoria)

Sito Web (opzionale)

Copyright © Teknosurf.it, 2007-2024, P.IVA 01264890052
SoloTravel.it – Guida su viaggi e vacanze supplemento alla testata giornalistica Gratis.it, registrata presso il Tribunale di Milano n. 191 del 24/04/2009