Una visita a Monforte d’Alba, nella Langa del Barolo in Piemonte
Di Nicoletta A.Tempo fa vi avevamo proposto un itinerario da Roddi a Grinzane Cavour che prevedeva anche una tappa a Monforte d’Alba (qui una bella veduta delle vigne sulle colline circostanti). Oggi ci concentriamo su questo delizioso comune delle Langhe, dove vivono poco più di 2000 persone.
Monforte fa parte degli undici comuni di produzione del celeberrimo vino Barolo. Il toponimo deriva dalle mura del castello che furono edificate nell’Alto medioevo per cingere la sommità e l’abitato. Di fatto si tratta di uno dei più interessanti storici della Langa, di antichissime origini (sul territorio sono stati rinvenuti insediamenti risalenti al neolitico e frammenti di epoca romanica). Nel Medioevo ebbe una posizione strategica nell’ambito delle contese tra i signori della zona.
La posizione di Monforte d’Alba è incantevole, con le case della parte antica tutte addossate sulle pendici di un colle. L’attuale dimora patrizia, di proprietà dei marchesi Scarampi del Cairo, è stata costruita sulle mura del vecchio castello. Oltre alla villa nobiliare fanno parte del suggestivo centro storico anche il campanile del XIII secolo, le Confraternite delle Umiliate e di Sant’Agostino, risalenti al XV secolo. La chiesa parrocchiale è invece più recente, del Novecento, in stile gotico piemontese. Da non dimenticare l’abside romanica del 1100 e l’Auditorium Horszowski, ospitato in una conca naturale dall’acustica perfetta. Qui vengono ospitati ogni anno concerti di musica jazz (nell’ambito della rassegna Monfortinjazz), rappresentazioni teatrali e proiezioni di film.
Se visitate Monforte d’Alba fate in modo di gustare i piatti della tradizione locale, tra i quali il più particolare è forse la zuppa di pane e cipolle, una squisitezza ricca dei sapori d’antan di una delle regioni più affascinanti d’Italia anche sotto il profilo enogastronomico.
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