Una visita al centro storico di Alba, la capitale del tartufo
Di Nicoletta A.L’autunno è forse il periodo migliore per visitare Alba, la cittadina piemontese unica nel suo genere per il mix di storia, alte, cultura ed eccellente enogastronomia. Siamo qui infatti nel cuore del territorio di Langa e Roero (patrimonio UNESCO insieme alle colline del Monferrato), tra soavi alture e vigneti perfettamente “pettinati” dalla mano dell’uomo che producono sublimi dolcetti, nebbioli e moscati. Per la maggior parte degli italiani Alba è sinonimo di capitale del tartufo bianco, che in questo periodo è in mostra nella prestigiosa Fiera Nazionale del Tartufo – in un’annata particolarmente felice. Ma la città ha molto di più da offrire, ovvero le tracce della sue millenaria storia, come testimoniano i mattoni rossi delle sue “cento torri” e delle numerose chiese medievali.
Della città romana, che aveva una pianta poligonale, sono ancora visibili parti della porta fortificata e le vestigia di alcuni edifici di marmo, con resti mosaici. Il cuore pulsante del centro urbano è racchiuso tra Via Cavour e Via Maestra. E nella Piazza del Duomo quasi si fronteggiano il Palazzo Comunale e la Cattedrale, simboli di antichi poteri e infiniti conflitti.
Il Palazzo Comunale risale al XIII secolo e ospita una splendida Vergine con il bambino di Macrino d’Alba (dell’anno 1501). Il Palazzo Vescovile risale invece al ‘600, con un ampliamento settecentesco.
La cattedrale di San Lorenzo, sopra citata, fa da fondale scenografico per Piazza Risorgimento. Nella sua forma originaria risale al XII secolo, ma il suo aspetto attuale è quello del restauro del XIX secolo – anche se i tre portali e la cripta sono ancora gli originali romanici. La chiesa è molto nota per il coro ligneo scolpito del 500 e per la torre campanaria a base quadrangolare decorata con archetti ciechi, finestre monofore e bifore.
L’edificio religioso più notevole della città è però la chiesa di San Domenico, ora sconsacrata. Fu costruita tra il XIII e il XIV secolo in stile gotico. Presenta un portale strombato con una tripla volta, un abside poligonale e tracce di affreschi rinascimentali.
Da vedere anche la barocca chiesa di San Giovanni Battista, che ospita una Madonna con il bambino del 1377 (opera di Barnaba da Modena) e un’Adorazione del 1508 dipinta da Macrino d’Alba.
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