Viterbo: il cuore storico della Tuscia

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Viterbo

Davvero splendida Viterbo, il capoluogo della Tuscia, nell’alto Lazio. Insieme ad Anagni, è nota in tutto il mondo come la Città dei Papi, che la elessero come residenza per il dovuto riposo, ma anche per proteggersi dai loro numerosi nemici.

Il centro storico di Viterbo offre moltissimo: l’attrazione più famosa è sicuramente il Palazzo dei Papi (nella foto), costruito nel XIII secolo, con la sua celebre loggia di sette archi sorretti da sottili colonne binate che si intrecciano in alto formando un’elegante trabeazione. Dalla loggia si entra nella grande Sala del Conclave, che ospitò la travagliata elezione di papa Clemente X.

Accanto al Palazzo dei Papi sorge il Duomo di San Lorenzo e lì intorno l’antico quartiere San Pellegrino, di origini medievali e magnificamente conservato. Importante la chiesa di Santa Maria Nuova, antichissima, del 1080: fu edificata su quanto restava di un tempio pagano dedicato a Giove Cimino, la cui testa scolpita sporge ancora sopra il portale. Dal pulpito esterno in pietra predicò nel 1266 niente meno che San Tommaso d’Aquino. Anche l’interno è assai pregevole: conserva una collezione di pittura locale del periodo dal XIV al XVI secolo, oltre a uno splendido trittico bizantino di cuoio risalente al 1180. Notevolissimo anche il soffitto delle navate laterali, retto da capriate di legno e decorato da formelle in ceramica. Nel complesso dell’edificio sono anche da vedere il Battistero e il chiostro “longobardo”, rimasto sepolto fino a trent’anni fa poi riscoperto quasi casualmente e riportato interamente alla luce.

Ma una visita a Viterbo deve includere anche una passeggiata nelle piazza del Plebiscito, chiamata dai Viterbesi Piazza del Comune, dove ha sede il Palazzo Comunale. E poi non bisogna perdere varie curiosità nascoste della città, per esempio il maestoso Palazzo Farnese di Caprarola, in cui sono riprodotte le carte geografiche dei quattro continenti conosciuti all’epoca (ossia nel 1574), mentre sulla volta è dipinta una grandiosa costellazione dello zodiaco.

Ma non dimentichiamo che Viterbo si adagia su una terra che in tempi lontanissimi era spiccatamente vulcanica: ora ci sono grandi laghi e le sorgenti termali a testimoniarlo, con acque calde e fanghi che per secoli hanno alleviato i dolori dell’alto clero e dei pontefici. Infatti Viterbo è famosa anche per le rinomate Terme dei Papi. Sarà perciò puro piacere concedersi un bagno termale gratuito all’imbrunire in una delle sorgenti all’aperto, appena fuori Viterbo, con acque che sgorgano a temperature dai 30° ai 65°. Per esempio ci si può immergere nella sorgente termale del Bullicame, citata niente meno che da Dante ne L’Inferno. Il Bullicame e il suo bacino alimentano la grande piscina natatoria varie pozze disseminate nei dintorni.

Ma fuori Viterbo c’è anche molto altro da vedere: per esempio si può passeggiare nel Parco dei Mostri di Bomarzo, un giardino popolato di spaventevoli sculture cinquecentesche. Oppure visitare la necropoli etrusca di Castel d’Asso e le rovine della splendidissima civitas Ferento.

E ancora – perdonatemi il fatto che non sto tenendo conto della cronologia dei monumenti – a due chilometri da Viterbo si trova uno dei più notevoli esempi di arte rinascimentale italiana, ossia la Basilica della Madonna della Quercia, sulla cui maestosa facciata campeggiano tre lunette di Andrea della Robbia e al cui interno si possono ammirare pitture preziose e un magnifico soffitto a cassettoni.


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