La mitica Sankt Moritz e l’idilliaca Engadina
Di Nicoletta A.L’allure di Sankt Moritz (nome spesso erratamente inglesizzato in Saint Moritz) è famosa in tutto il mondo: qui il lusso raggiunge livelli altissimi e il jet set è di casa. È il paradiso dello struscio mondano che si svolge tra griffatissime boutique, gioiellerie e templi dell’alta gastronomia. Per esempio all’hotel Badrutt Palace – un edificio dominato da un torrione che sembra disegnato per un cartone animato di Walt Disney – si danno regolarmente appuntamento altezze reali, stelle di Hollywood e miliardari. Tanto per dare un’idea del livello del lusso a St. Moritz, basti pensare che alla stazione ferroviaria i passeggeri in arrivo sono accolti da un gentiluomo che indossa un elegante cappotto nero lungo fino ai piedi, cappello a cilindro e guanti di pelle e, a seconda dell’hotel in cui alloggeranno, segnala una Rolls Royce, un SUV Mercedes e via dicendo.
Ma tutta l’Engadina, la valle-giardino del cantone dei Grigioni, è un idillio dove tutto è perfetto: i paesaggi, l’ospitalità e anche la cucina. Oltre a Sankt Moritz, ci sono paesini affascinanti quanto discreti e semisconosciuti, celati tra montagne stupende dove si scia fino a maggio e la neve pare polvere di talco: per esempio a Corviglia, oppure sul Corvatsch – monte famoso per le piste nere che scendono dai 3300 metri – o sulla Cresta Run, una pista per bob e slittino conosciuta in tutto il mondo.
Tra i villaggi più pittoreschi della valle troviamo Celerina, Punt Chamues-ch, Zuoz, Davos (dove Thomas Mann ambientò La montagna incantata), Sils-Maria (dove visse invece Nietzsche), Poschiavo, Fex. Tutti paesini che incantano e fanno venire voglia di rimanere in questa valle per sempre.
Da queste parti si parla il romancio – una mescolanza di dialetti locali di antica derivazione latina abbastanza affine al ladino parlato nelle Dolomiti e col friulano. In romancio Sankt Moritz si chiama San Murezzan, mentre arrivederci si dice arevair.
In Engadina il traffico automobilistico è quasi completamente vietato. Si viaggia a cavallo (potendo!), in corriera o sui trenini rossi della Ferrovia retica. L’aggettivo ‘retica’ deriva da Rezia, l’antica provincia romana che comprendeva queste terre). Per esempio il famosissimo Trenino rosso del Bernina: la Ferrovia retica è la più alta del mondo, con binari a scartamento ridotto che si arrampicano tra montagne e laghetti dai colori cangianti a seconda della stagione. La ferrovia che collega Coira a Sankt Moritz e al resto del Cantone dei Grigioni è stata definita la più bella ferrovia alpina del pianeta. Davvero un’esperienza da fare una volta nella vita. Passando tra gole e ponti a strapiombo comodamente seduti nelle carrozze dalle grandi finestre si fa il pieno di emozioni ammirando un paesaggio che scorre lento e cambia continuamente: castelli in rovina aggrappati a pendii a strapiombo, campanili di ogni forma possibile, case dai tetti spioventi con camini fumanti. E anche una bella carrozza ristorante che propone ottimi menù.
Forse l’Engadina è davvero, come diceva Thomas Mann, ‘un luogo dove si può accarezzare la felicità’.
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