Pienza: La città “ideale” del Rinascimento

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Pienza
Ricordo che, prima di partire per un weekend in cui avrei visitato la provincia di Siena, una mia collega toscana mi disse: “Pienza è la proprio la tua città, così razionale e quadrata!” Non ho mai capito se fosse un complimento oppure no. Ma di certo Pienza mi è piaciuta tantissimo. Definirla città è esagerato, visto che il comune conta poco più di 2000 abitanti. Fino al 1462 l’odierna Pienza era solo un piccolo borgo, chiamato Corsignano. Quando però Enea Silvio Piccolomini, nato in questo luogo, divenne col nome di Papa Pio II, fece trasformare il suo borgo in una splendida cittadina dalle forme armoniose e tipicamente quattrocentesche, e le diede anche il suo nome. Il progetto fu affidato all’architetto Bernardo Rossellino e vide la costruzione di una piazza trapezoidale delinata da quattro edifici monumentali: la cattedrale, il palazzo del vescovo, il palazzo comunale e palazzo Piccolomini. Intorno a questa piazza, la città si sviluppa con strade disposte secondo geometrie razionali e perfette che creano pittoreschi scorci e angoli preziosi. L’assetto urbanistico è rimasto pressoché invariato nei secoli e ne fa un luogo dove si sperimentano eccezionali suggestioni.
Se si aggiunge che Pienza è collocata al centro della incantevole Val d’Orcia (anch’essa modellata nel Rinascimento secondo precisi criteri estetici e rimasta intatta dal punto di vista paesaggistico), la vicinanza con Siena, altra stupenda città toscana, e con vari stabilimenti termali, viene proprio il desiderio di dedicare qualche giorno o una settimana a una visita di queste terre. Qui tutte le informazioni per i turisti.


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