Da Catanzaro a Punta Stilo: itinerario lungo la costa ionica della Calabria

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In Calabria, terra incastonata tra due mari, c’è un po’ di tutto: mare stupendo, verdi montagne, occasioni culturali ed enogastronomiche. Anche quando l’autunno è avanzato, il clima è estremamente gradevole e non sarà difficile trovare delle offerte voli Airone per l’aeroporto di Lamezia Terme a prezzi molto convenienti. Nel giro di poche ore ci si ritroverà immersi in una terra ricca di storia e di antichi miti, con borghi suggestivi, spiagge segrete, scogliere che celano piccole baie preziose. E se qualche tratto di mare è stato troppo cementificato con l’abusivismo edilizio, non bisogna demoralizzarsi: vale la pena di continuare a cercare i luoghi da favola, assolutamente incontaminati, che esistono in abbondanza sui 716 chilometri di costa calabra. Oggi percorriamo la costa ionica, partendo da Catanzaro a nord e scendendo fino a Punta Stilo.
Incontriamo nell’ordine le seguenti località:
* Catanzaro: di antiche origini greche, nel IX secolo fu conquistata da Roberto il Guiscardo che ne fece una cittadella fortificata, vi eresse un castello e ne curò molto l’estetica. La città divenne poi capoluogo dalla Calabria grazie ai Borboni e un importante centro per la lavorazione della seta. Visitando il centro storico si intuisce il carattere originario di borgo fortificato, anche se numerose sono le chiese ricche di pregevoli opere d’arte. Dalla via De Seta si gode di magnifico panorama verso il golfo di Squillace: da non perdere anche il Museo Provinciale, che conserva raccolte archeologiche, numismatiche e pittoriche.
* Poco lontano da Catanzaro, nel comune di Borgia precisamente nella frazione di Roccelletta troviamo due siti interessanti: le vestigia della maestosa basilica di Santa Maria della Roccella e gli scavi del Parco Archeologico di Scolacium, l’antica Skylletion greca che la leggenda vuole fondata da Ulisse e la storia da Atene – anche se in seguito fu colonia romana ed ebbe contatti con tutti i più importanti centri del Mediterraneo fino a tutto il II secolo d.C. Il sito archeologico, immerso tra secolari ulivi, è relativamente giovane: le prime scoperte sono state effettuate negli anni ’60 e i primi scavi negli anni ’80. Vi si trovano un teatro romano di notevoli dimensioni, il vecchio Foro romano, l’anfiteatro, e poi gli emozionanti ritratti e le statue, che da sole costituiscono un viaggio a ritroso nel tempo. C’è ancora molto da scoprire in questi scavi. Nella vicina e più moderna Squillace l’artigianato è molto vivo, soprattutto grazie a una scuola che insegna la lavorazione della ceramica con la tecnica dell’ingobbio.

Passando per la nota Soverato, arriviamo entriamo nella Riviera dei Gelsomini, il territorio della Locride che va da Punta Stilo a Capo Spartivento: questi sono luoghi selvaggi lasciati fuori dagli interessi del turismo di massima. I gelsomini ormai sono scomparsi, sostituiti da zagare, bergamotti, eucalipti, palme, fichi d’India, agavi. Qui il paesaggio è un po’ rovinato dall’asfalto della Statale 106 e da un’obsoleta ferrovia. Ma a ben guardare le suggestioni non mancano: è un’esplosione di colori della macchia mediterranea e un mare che può essere di tutti i colori, a seconda degli effetti del cielo e dei fondali. Questa zona ha visto un susseguirsi e mescolarsi di varie civiltà: fu uno dei territorio della Magna Grecia e poi dei romani, che lasciarono altre vestigia. Ci sono tracce dei bizantini e dei normanni nei monasteri, nei santuari e nei castelli. Gli arabi furono più sanguinari. Le varie aggressioni nel corso dei secoli sono il motivo per cui esistono centri costieri con un omonimo sulla montagna – a volte quasi fantasma. Borghi immutabili, tra stretti vicoli acciottolati, muri di pietre prive di intonaco. I centri più importanti da nord a sud. Continuate a seguirci, presto vi presenteremo un itinerario da Punta Stilo a Capo Spartivento.


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