Delhi Vecchia e Nuova: che cosa vedere nella capitale dell’India
Di Nicoletta A.Per visitare l’India nella sua interezza ci vorrebbero anni, ma quando il tempo per le vacanze è limitato a due-tre settimane, di solito si preferisce optare per la zona nord del Paese, in cui si concentrano le città più belle e importanti dal punto di vista storico e culturale.
E di solito si parte da Delhi, la frastornante città con ben 28 milioni di abitanti che è forse la capitale più antica del mondo: esiste da 5000 anni ed è stata considerata la capitale di un regno o di uno stato per una quindicina di volte nel corso dei millenni. Per l’India New Delhi è la capitale soltanto dal 1911, anno in cui gli inglesi, che dominavano gran parte del paese da quasi due secoli, decisero di trasferire il loro viceré da Calcutta a Nuova Delhi, una nuova città-giardino costruita tra il 1911 e il 1931 nelle adiacenze di Delhi, la città medievale degli imperatori Moghul. Dalla fusione delle due diversissime realtà nasce quindi l’odierna Delhi.
Old Dehli è un labirinto di viuzze sulle quali pendono grovigli di cavi elettrici e di variopinti e rumorosi mercati, mentre New Dehli è affascinante e signorile, con grandi viali alberati, parchi spaziosi con aiuole sempre in fiore e un’architettura imperiale, un mix di stile induista, musulmano e britannico che le dà un senso di maestà e grandiosità.
La vecchia e la nuova città si toccano nel punto in cui si incontrano il pittoresco bazar di Chandni Chowk della vecchia Dehli e il mercato di Connaught Place, che rientra già nella città nuova. Al visitatore non sfuggirà il profondo impatto lasciato sulla seconda dai britannici su ogni aspetto della vita indiana: non soltanto l’inglese è la lingua più parlata, soprattutto dagli indiani abbienti, ma il traffico viaggia a sinistra, i giornali hanno titoli simili a quelli inglesi, il menù per la colazione è tipicamente British, nei parchi si gioca a cricket e via discorrendo.
Che cosa non bisogna perdere a New Delhi?
* Il Qutab Minar, uno dei più conosciuti simboli di Delhi e patrimonio tutelato dall’UNESCO; con i suoi 72 metri è il minareto in mattoni più elevato del mondo. Fu fatto costruire dal sovrano islamico Qutb-ud-Din Aibak per celebrare la sconfitta dei re indù.
* La tomba dell’imperatore Humayun (XVI secolo), anch’essa patrimonio UNESCO. Fu il primo grande esempio di architettura Moghul, costruito nel 1556 per ordine della vedova del grande imperatore. Il suo progetto fu così apprezzato da essere adattato in seguito per il Taj Mahal, altro noto monumento all’amore che presto visiteremo con voi.
* Il Rashtrapati Bhawan, ex dimora del viceré britannico e attualmente residenza del presidente della Repubblica. Fa parte di un più vasto complesso progettato all’inizio del 900 dall’architetto britannico Edwin Landseer Lutyens, che riuscì a coniugare gli stilemi Moghul con il neoclassicismo europeo. Di fronte al palazzo si trova la colonna Jaipur, un dono fatto alla città dal suo ultimo maharajah. Splendidi anche i Mughal Gardens, con il loro romantico Giardino delle farfalle.
* L’India Gate, monumento costruito dai britannici per commemorare i 90.000 soldati indiani morti per difendere l’impero britannico nel corso della prima Guerra Mondiale.
* Il Tempio del Loto dei fedeli baha’i, che vedete nella foto qui sopra.
Che cosa visitare invece a Old Delhi?
* Il Red Fort (o Lal Qila, “fortezza rossa)”, così chiamato perché costruito in arenaria color terracotta. Fu costruita dall’imperatore Shah Jahan, quinto sovrano Moghul, quello che trasferì la capitale da Agra a Delhi nel XVII secolo. Al suo ingresso la coda è sempre lunghissima, ma scorre in fretta.
* Il mercato coperto di Chatta Chowk, che conduce a una serie di sale per udienze e padiglioni privati, tra cui meritano sicuramente una visita la Diwan-i-Aam (sala del trono all’aperto, dove l’imperatore concedeva udienza ai sudditi seduto su un trono di marmo bianco intarsiato) e la Diwan-i-Khas (sala ricevimenti privata dell’imperatore le cui pareti erano originariamente coperte di pietre preziose e i soffitti d’argento).
* Il già citato bazar di Chandni Chowk, un dedalo di negozi che vendono di tutto, dai gioielli alle spezie, dal tè ai turbanti.
* La moschea di Jama Masjid, la più grande del paese.
* Il Rajghat sulle rive del fiume Yamuna, è il sito in cui furono cremati Mahatma Gandhi, Nehru e Indira Gandhi.
Alcuni consigli pratici
Il cibo indiano è eccellente, ma va gustato cautela, poiché è normalmente assai speziato e talvolta un po’ lontano dai nostri gusti occidentali. Tuttavia, chi ha imparato ad apprezzarlo, non riesce più a farne a meno. La vita notturna a Delhi si concentra principalmente nel centro, dove s’affollano avventori nei pub o vocianti folle di giovani in fila per entrare nelle discoteche più alla moda.
Un’ultima avvertenza sul trasporto in loco: a Dehli i trasporti pubblici costano poco ma sono sovraccarichi. I taxi e i risciò sono assai convenienti e alla fine sono la scelta migliore per spostarsi. Possibilmente evitando le ore di punta che coincidono con l’apertura e la chiusura delle scuole: dalle 7.00 alle 10.00 del mattino e tra le 12.30 e le 13.00.
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