Bosa: un lembo incontaminato di Sardegna
Di Nicoletta A.Da queste parti volano alti i grifoni. Buon segno, perché questi uccelli sono antichi e fidati custodi dell’ambiente: infatti questo è uno dei rari angoli rimasti praticamente intatti sulle coste del Mediterraneo. Siamo a Bosa, in Sardegna (provincia di Oristano). Una cittadina che non è cambiata molto da quando, secoli fa, per accedervi bisognava navigare sul fiume Terno.
Bosa sembra una miniatura, in una veduta unica condensa una straordinaria forza ambientale. Una ripida altura con un castello, appartenuto ai Malaspina; alle sue pendici si arrampica la città vecchia – fatta di casette coloratissime. Tutto questo in una pianura verdissima, con il mare sullo sfondo e un fiume che è il vero protagonista del territorio e lega l’anima sarda all’orizzonte mediterraneo.
Per anni questo tratto occidentale della costa sarda è rimasto al riparo dalle grandi invasioni cementizie e turistiche. Qui, per fortuna, uomo e natura, storia e architettura non sono entrati in conflitto tra loro.
In questo senso visitare Bosa significa conoscere una Sardegna diversa dal moderno e abusato litorale della Costa Smeralda o di altre zone più frequentate dell’isola. Qui i capitoli della storia, dalla preistoria al periodo romano, al medioevo all’800 sono ancora rappresentati e tutti ben visibili.
Sul territorio di Bosa si trovano varie spiagge, dai nomi pittoreschi: Porto Managu, Cumpoltitu, S’Abba Drucche, Turas e soprattutto la frazione di Bosa Marina, con edifici che un tempo ospitavano gli impianti delle tonnare.
Appena fuori Bosa, non bisogna perdere la visita a una splendida chiesa romanica che si erge superba nella campagna: si chiama Chiesa di San Pietro Extra Muros, ed è una delle più antiche della Sardegna.
Per saperne di più e organizzare la vostra visita vi consigliamo di consultare le pagine del sito Alghero-Bosa.
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