Una visita al Borgo Vecchio di Termoli

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TermoliLa magia che circonda Termoli, in provincia di Campobasso (Molise), comincia dalle acque cristalline del mare, per proseguire nei colori di un affascinante borgo storico e terminare nelle pittoresche colline dell’entroterra, su cui si coltivano cereali, ulivi e spiccano ordinati filari di preziosi vitigni come la Falanghina, coltivata fin dai tempi dei Sanniti e il Tintiria, un antico vitigno rosso molisano che dà un vino da bere giovane.

Termoli è una città ricca di storia, anche se relativamente poco visitata dai turisti. Il centro storico sorge sulla cima di un promontorio quasi a picco sull’Adriatico. Il borgo Vecchio è una suggestiva cittadella fortificata, con piazzette e vicoli molto suggestivi, tra cui quello del Castello, uno dei più stretti d’Europa.

Come dicevamo, la storia di Termoli è molto antica, la sua fondazione risale addirittura alla preistoria. Nel 568 d.C. divenne un importante centro longobardo all’interno del Ducato di Benevento. In quel periodo fu munita di mura, di un torrione e di otto torrette merlate. Arrivarono poi i Carolingi, poi i Normanni e gli Svevi con Federico II – al cui periodo risalgono la costruzione e l’ampliamento della cerchia muraria e del castello, nonché l’istituzione del mercato settimanale, che ancora oggi si tiene di lunedì. In seguito la città perse la grande importanza di cui godeva.

Da non perdere la Cattedrale, edificata sulla sommità del Borgo Vecchio, il luogo dell’insediamento urbano più antico. E’ suddivisa in tre navate con pilastri cruciformi e ha una copertura a capriate nella navata centrale e delle volte a crociera nelle navate laterali.

Anche il Castello Svevo di Termoli ha una sua notevole importanza ed è per molti versi l’emblema della città. Fu costruito intorno al XIII secolo per proteggere il borgo sia dal mare che dalla terraferma. Dopo il terremoto del 145 fu fatto ricostruire da Ferdinando I d’Aragona.

La gastronomia termolese è estremamente interessante e si basa sul vasto utilizzo di squisito olio d’oliva e dei prodotti del mare. I piatti più tipici sono il brodetto alla termolese e le seppie ripiene, ma anche gli spaghetti alla chitarra con sugo di calamari sono un modo perfetto per viziare il palato.


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