Visita a Grosseto – capoluogo della Maremma, terra schietta e autentica
Di Nicoletta A.Una natura incantevole, i resti di antiche civiltà, la qualità dell’aria. La Maremma è una regione che stimola i sensi e la mente e offre moltissimo: strade del vino, siti archeologici etruschi, sentieri dei briganti, percorsi di trekking a cavallo, uscite in mare con i pescatori. Il suo nome sembra derivare dalla parola spagnola marisma, che rimanda ai miasmi delle acque paludose che d’estate appestavano l’aria. Una terra che fu a lungo sinonimo di miseria e penuria – temi così ben raccontati dai racconti di Carlo Cassola. Oggi la Maremma è molto più gentile, tra distese coltivate a girasoli e colza, ulivi, vigne e boschi. Ma il passato povero è rimasto in un piatto come l’acquacotta, la tipica minestra dei braccianti fatta con pane secco, cipolla, pomodoro, bietole e pochissimo olio d’oliva. Oggi nella Maremma si trovano prodotti agroalimentari di eccellenza ed estremamente genuini: olio (sono ben quattro zone di produzione diverse), vini, miele, salumi tra cui un prosciutto più simile a quello spagnolo, zafferano prodotto qui fin dal 1200 veri e propri artigiani alimentari.
Il Parco naturale della Maremma è un territorio forte, incontaminato e selvaggio che resta per sempre nel cuore di chi lo visita. Qui viene tenuto vivo il lavoro dei butteri, che non è folkloristico, ma necessario per allevare la vacca maremmana allo stato brado. Da queste parti si possono anche scegliere itinerari di degustazione ambientale, tra paesaggi incantevoli. Il parco è visitabile tutto l’anno, con le classiche passeggiate (esistono anche percorsi per disabili), ma anche in canoa e a cavallo. Qui è ancora possibile incontrare volpi, falchi pescatori, cinghiali, daini, caprioli, istrici, gatti selvatici.
Il capoluogo maremmano è la bellissima Grosseto, il cui centro storico vedete riprodotto nella foto aerea qui sopra. Ricca di monumenti e opere d’arte, Grosseto è tra le poche città in Italia a possedere una cinta muraria (fatta costruire dai Medici) rimasta praticamente integra. Le mura disposte a esagono e rafforzate da bastioni a ogni angolo, furono erette per difendersi dai Tartari – che comunque per la cronaca non arrivarono mai.
Quali sono i luoghi da non perdere a Grosseto? Secondo noi questi: nella centrale Piazza Dante, di fronte al neogotico Palazzo Aldobrandeschi, sede della Provincia si trova la statua del granduca Leopoldo II di Lorena, affettuosamente soprannominato “il Canapone” per via dei capelli e della barba biondo stoppia, che sorregge una povera donna sfinita dagli stenti alla cui mano si aggrappa un bambino malarico. Un monumento che ricorda come qui si moriva spesso e malvolentieri di malaria e che al suddetto nobiluomo benefattore si deve la bonifica della Maremma agli inizi del XIX secolo.
Bellissimo il duomo di Grosseto, in stile gotico del XIII secolo. Da vedere anche il Museo archeologico e d’arte della Maremma, la Chiesa dei Bigi e la chiesa di San Francesco, con l’omonima piazzetta. Dai crocicchi e dalle traverse di via Carducci si arriva nelle accoglienti piazza della Palma e piazza del Sale, luoghi di incontro ricchi di ristoranti e locali in cui si concentra la vita notturna di Grosseto.
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