L’atmosfera rarefatta del lago d’Iseo e i vitigni della Franciacorta
Di Nicoletta A.In questa zona della Lombardia, il turismo entra in punta di piedi. Il lago d’Iseo (anche detto Sebino) si trova a metà strada tra il lago di Garda e quello di Como, incuneato tra le provincie di Bergamo e Brescia. Le sue acque sono di un verde smeraldo, spesso solcate da moderni ed eleganti motoscafi. La vegetazione intorno al lago è rigogliosa, di un verde acceso d’estate e meravigliosamente policroma in autunno.
In mezzo al lago sorge Monte Isola (nella foto), una montagna sommersa che pare uscita da una fiaba. Monte Isola (anche detta Montisola e Mont’Isola) è un mondo antico, piccolo e misurato: qui le auto non ci sono (solo il dottore e il prete hanno il diritto di usarle). Si raggiunge in barca, con servizi frequentissimi. La sua gente vive di pesca; del resto, tutti sul lago d’Iseo sono esperti di barche, da sempre. Soprattutto di barche lacustri, che da queste parti vengono realizzate a mano dai colpi d’ascia. Tramandata da secoli anche la tradizione della costruzione di reti da pesca, a cui è dedicato un museo proprio sulla Montisola. Monte Isola si può visitare in qualche ora a piedi o in bicicletta. Sul cucuzzolo si trova un luogo di religioso silenzio, il santuario della Madonna della Ceriola, da dove il panorama a 360° è sorprendente. Ai piedi del santuario le undice frazioni della Montisola, ricche di fascino e di borghi restaurati.
Sul Sebino ci sono anche due isolette minori, che si possono ammirare solo dalla barca: San Paolo e Loreto, così piccole da poter ospitare soltanto una villa ciascuna. Entrambe erano sede di conventi che poi divennero proprietà privata, furono rasi al suolo per lasciare il posto a una splendida residenza patrizia.
Del lago d’Iseo bisogna godersi anche il lungolago: l’ideale sarebbe avere un giorno intero per visitare con calma tutta una sponda e uno per l’altra. Ecco alcuni highlight: i paesini di Iseo e Marone; da Pilone parte l’antica strada Valeriana, molto suggestiva per chi è dotato di gambe buone: circa 9 ore a piedi per arrivare fino alla croce di Zone e poi ancora su fino a Pisogne, da dove si ammira un panorama magnifico e si vede bene anche il paesino di Lovere, sull’altra sponda del lago. Da visitare anche Sulzano, Sarnico (dove hanno sede i famosi cantieri navali Riva), la riserva naturale Torbiere del Sebino e quella delle Piramidi di erosione – una sorta di totem di sabbia, massi e ciottoli modellati dalla natura nel corso degli anni.
Il Lago d’Iseo è anche una buona mèta per chi ama ricaricarsi con le cure termali, più o meno tradizionali. Tra le pratiche più diffuse, la vinoterapia, con trattamenti a base di estratti d’uva e vinaccioli. E questo ci ricorda che qui siamo a pochi chilometri dalla Franciacorta. Una regione che è il regno delle “bollicine”, gli ottimi vini spumanti prodotti in antiche cantine spesso aperte al pubblico. Secondo qualcuno la Franciacorta è una Toscana in miniatura, secondo noi è piuttosto un’oasi naturale unica nel suo genere, ricca di arte e storia. Con suoi i antichi castelli immersi nei vigneti, le ville rinascimentali, i palazzi signorili e rurali più o meno nascosti nel verde della campagna tra dolci colline e vigneti. Per esempio, il castello di Bornato, raro esempio di castello medievale che racchiude una villa rinascimentale. Fondato verso l’anno 1000, ma poi ricostruito tra il XII e il XIV secolo, ha una pianta trapezoidale e muri in ciottoli sormontati da una merlatura ghibellina. Una costruzione semplice ma imponente. Altrettanto notevole il Palazzo Grande Calini-Maggi, edificato a fine 500 sulle mura di un edificio precedente. Si tratta di un tipico palazzo rurale con strutture difensive dei secoli XIV-XVI. Da vedere anche il parco della Santissima, sul colle Barbisone, dalla cui cima si domina l’intera Franciacorta.
Un’ultima raccomandazione è d’obbligo. Da queste parti bisogna assolutamente gustare le specialità gastronomiche locali – salumi nostrani, tagliolini al sugo d’oca, pesci del lago d’Iseo (trote, salmerini, alborelle, tinche), i formaggi tipici e la selvaggina – sempre ovviamente annaffiate dai vini locali.
Commenta o partecipa alla discussione